07 agosto 2007

"...lasciatemi cantare...!"


Si é conclusa da pochi giorni la manifestazione multiculturale che ogni anno si svolge nei mesi di Luglio nella metropoli europea di Francoforte sul Meno.
Artisti di ogni nazionalità sfilano per le strade del centro, indossano abiti tradizionali e si esibiscono con canti popolari e rappresentazioni varie. Quindi artisti dall’India, China, Brasile, Africa, Australia, Europa e naturalmente anche una piccola delegazione di artisti italiani. Stefano Giammeri, responsabile dell’ufficio stampa di un centro culturale italiano, ha assistito ad alcune esibizioni dei nostri connazionali che si è svolto a ridosso della “Schaefergasse”, una delle strade più importanti del centro cittadino, dove di consueto si svolge la festa di strada di un noto locale gay di Francoforte. Si esibiscono ragazze e ragazzi di etá compresa tra i 18 e i 30 anni con pezzi storici della canzone italiana tra cui Volare di Modugno e poi ancora con brani di Ramazzotti, Pausini, Nek, ecc. L’attenzione cade su un artista calabrese, il quale propone una versione cover de “L’italiano” di Cutugno che fa scatenare il pubblico in un coro contaminoso. Alla fine dell’esibizione, Giammeri riesce a scambiare due parole con l’artista in una mini intervista che vi pubblichiamo.
Giammeri: Complimenti per la tua performance. Sei veramente italiano?
Ramón: Italianissimo ma anche un po’ tedesco direi.
G: Dal nome non si direbbe, tipico dei paesi sud americani.
R: Ramón non è il mio vero nome, mi chiamo Mario e sono italiano.
G: Come mai Ramón?
R: È una lunga storia, un nome che ho adottato da oltre 15 anni ormai, molti mi conoscono così, inevitabilmente quando salgo su un palcoscenico.
G: Quindi hai due nomi, una per il palco e l’altro per la vita privata?
R: Diciamo che fondamentalmente a prescindere dal nome sono sempre la stessa persona. L’unica differenza è che Ramón è come dire “il perfettino”, tutto deve andare per il verso giusto, studiato nei dettagli per poi proporsi al meglio. Mario è il ragazzo della porta accanto, allo stesso tempo ribelle che vuole essere accettato così com’è, con tanti difetti, debolezze ed insicurezze. Ma entrambi sono veri!
G: È da molto che canti e ti esibisci?
R: Il palcoscenico non mi è estraneo, ho studiato danza per 13 anni. Con il canto ho iniziato da poco, è la prima volta che mi esibisco in piazza a Francoforte, di solito lo faccio sono in Italia.
G: In Italia, dove?
R: Nel mio paese d’origine in Calabria.
G: Quindi sei un calabrese che vive in Germania? Quanti anni hai?
R: Ho 29 anni, sono nato e vivo qui a Francoforte. I miei genitori sono calabresi.
G: Ti senti più tedesco o italiano?
R: Sinceramente mi sento “terrestre”, tedesco o italiano è indifferente.
G: Progetti per il futuro?
R: In campo artistico ce ne sono tanti. Il più importante è senz’altro quello di portare in scena uno spettacolo musicale autobiografico su quale sto lavorando da tempo. Per il resto vorrei intensificare e migliorare questa passione per il canto ma è difficile essere presi in considerazione nel mercato della musica.
G: Aspiri alle grandi classifiche ed al successo di massa?
R: Sinceramente non è quello il mio traguardo. Le mie aspirazioni sono rivolte alla qualità degli spettacoli, all’avanguardia, agli effetti sonori e visivi. Come dicevo, è difficile essere presi in considerazione, è ancora più difficile se da artista lo fai prima per una passione innata e poi per soldi e fama. Non mi trovo d’accordo sulle politiche di mercato e il modo in cui vengono proposti e trattati i nuovi talenti.
G: Spiegati meglio.
R: Il business della musica ormai è malato, non prevale più la vera qualità e purezza dell’artista bensì contano solo i numeri e le statistiche. La musica non è più arte, ma un prodotto da vendere. E gli artisti sono veramente sfruttati al massimo pur di promuovere il proprio prodotto. Preferisco restare con i piedi per terra ma allo stesso modo deliziare chi mi ascolta mentre sono scena.
G: Sei stato bravo e chiarissimo, complimenti ancora. Grazie e in bocca al lupo.


Fonte: Stefano Giammeri Istituto italiano di cultura