06 maggio 2009

6 MAGGIO 1994 - 6 MAGGIO 2009...15 anni di silenzio!


DOPO 15 ANNI DALLA SCOMPARSA CALA IL SILENZIO DI UN’INTERA COMUNITÁ!
Sono un po’ triste e amareggiato se penso che oggi, a distanza di 15 anni dalla tragedia, l’intera comunità di Schiavonea e tutta la classe politica di Corigliano Calabro abbia dimenticato quel tragico incidente in mare dove hanno perso la vita tre pescatori. Tutti impegnati con campagne elettorali, liste di partiti e promesse che non verranno mai mantenute. E tutto tace su quella vicenda mentre chi ha a cuore i pescatori della costa Jonica dovrebbe riflettere e proporre seriamente un dibattito che si occupi di sicurezza sul lavoro a tutela dei tanti che ogni giorni affrontano il mare.
Il mio è un appello affinché questi eventi non finiscano nel dimenticatoio nel rispetto di chi perde la vita sul lavoro e non solo perché dei tre uno era mio padre e l’altro mio fratello, ma per ricordare a tutta la classe politica e non che ancora oggi il nostro territorio è dimenticato da tutti e che siamo lasciati al nostro destino. Una regione la nostra che ha tanto da offrire e che ha bisogno di infrastrutture serie e di personale competente.
Mi sento solo e abbandonato così come mi sentivo solo ed abbandonato in quel 6 Maggio 1994.
Giuseppe Mario Gargiullo


Ecco cosa scriveva il “Corriere delle Sera”:

pescatori uccisi da sottomarino?
giallo sulle coste calabresi: trovato il corpo di Leonardo Gargiullo, ancora dispersi in mare il figlio Adriano e suo cugino Giuseppe, i pescatori spariti 3 giorni fa sul motopesca " Rosaria " . manifestazione dei pescatori del luogo: " la loro barca affondo ' con mare calmo nell' area di un' esercitazione militare "
Giallo sulle coste calabresi
Pescatori uccisi da sottomarino? Tre vittime, manifestazione dei marinai: "La loro barca affondo' con mare calmo nell' area di un' esercitazione militare"
CORIGLIANO CALABRO (Cosenza) . "Vogliamo la verita' ", c' e' scritto sui cartelli innalzati nel piccolo corteo che attraversa il borgo marinaro di Schiavonea. "Vogliamo la verita' ", scandiscono i giovani pescatori in testa al corteo, mentre questo si avvicina alle case dei cugini Gargiullo, segnate da manifesti listati a lutto. Venerdi' scorso il mare si e' portato via tre pescatori e solo un corpo e' stato restituito, quello di Leonardo Gargiullo, 53 anni; suo figlio Adriano, 22 anni, e suo cugino Giuseppe, 48, sono ufficialmente dispersi. Dopo tre giorni le ricerche sono state sospese. Ma nella piccola comunita' di pescatori resta un dubbio: perche' venerdi' mattina alle 11, con il mare appena increspato, il motopesca "Rosaria" si e' inabissato? Davanti a capo Trionto, 5 miglia al largo, il motopeschereccio con a bordo i tre Gargiullo stava per concludere la sua battuta e si apprestava a tirare le reti. Mare forza 1 3, un po' di "acqua di cielo" (chiamano cosi' la pioggia, i marinai di queste parti): via radio dalla "Rosaria" hanno avvertito che stavano per rientrare. Qualunque cosa sia successa, e' avvenuta all' improvviso, tanto da non consentire ai Gargiullo di indossare i giubbotti di salvataggio. Leonardo, il comandante, non ha avuto il tempo di lanciare l' allarme via radio: "Non ti vedo piu' ... ", e' solo riuscito a dire prima di tacere per sempre. E stata un' onda anomala, ha detto qualcuno venerdi' mentre erano in corso le ricerche dei tre pescatori. Ma gia' allora, nella piazzetta del borgo marinaro, i piu' anziani manifestavano sospetti d' altro genere. Un lavoro cosi' lo fa solo un sommergibile, dicono ora a Schiavonea. La gente vuole sapere dalle autorita' se quello che si sospetta e' vero. Per questo e' stata organizzata la manifestazione, oltreche' per portare solidarieta' alle famiglie delle vittime. Il sindaco di Corigliano, Giuseppe Geraci, ha incontrato i congiunti dei tre Gargiullo: "Non erano inesperti . dice . eppure Leonardo e' annegato, il suo corpo una volta recuperato non presentava alcuna ferita. Il figlio e il cugino si sono inabissati con il peschereccio, non hanno avuto il tempo di abbandonarlo". Il sindaco ne e' convinto: "Ci siamo rivolti alla prefettura, abbiamo incaricato un avvocato perche' solleciti la magistratura: vogliamo sapere se e' vero che venerdi' qui davanti incrociavano dei sommergibili per manovre militari della Marina". A rafforzare i sospetti della gente c' e' un documento: l' ordinanza della Capitaneria di porto di Crotone diramata il 21 aprile scorso. C' e' scritto: "Dalle 23.59 del 30 aprile alle 23.59 del 31 maggio, le zone Charlie, Bravo e Alfa saranno interessate da esercitazioni per sommergibili immersi, e percio' sono da considerarsi pericolose per la navigazione. Si raccomanda ai natanti di rafforzare la sorveglianza". Charlie, Bravo ed Alfa sono in codice esattamente il braccio di mare che comincia sei miglia al largo di Schiavonea. La "Rosaria" speronata da un sommergibile? Tirata giu' da un sottomario impigliato nelle reti a strascico? I pescatori di Schiavonea hanno paura: da sette giorni le loro barche sono ferme in banchina. Qui non si muove nessuno, se prima non si sa come e perche' e' naufragato il "Rosaria".
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(13 maggio 1994) - Corriere della Sera